Norme e Tributi
intervista
La senatrice Emanuela Baio Dossi
8 dicembre 2005
Baio Dossi: «A Natale affido condiviso»
di Nicoletta Cottone

Secondo la senatrice Emanuela Baio Dossi (Margherita) l'affido condiviso sarà varato a Natale: buone speranze, dunque, per il via libera a un provvedimento dall'iter travagliato, approvato in prima lettura dalla Camera lo scorso 7 luglio, bloccato in quattro legislature, con un testo riscritto più volte, che gioca al Senato la sua ultima chance per essere approvato in questa legislatura.

Il provvedimento, assegnato in sede deliberante all'esame congiunto della Commissione speciale infanzia e minori e della commissione Giustizia, doveva già essere esaminato martedì scorso, ma ha subito un rinvio per l'ora tarda.
Il provvedimento prevede l’affidamento dei figli a entrambi i genitori, anche se il giudice può disporre l’affidamento esclusivo, ma con provvedimento motivato. Tutti e due i genitori, comunque, hanno la libertà di frequentare i figli e l’obbligo di presenza e di partecipazione alla vita dei ragazzi. L’assegnazione della casa familiare tiene conto dell’interesse dei figli, ma il diritto al godimento della casa viene meno se l’assegnatario non la abiti o cessi di abitarvi, conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio. I figli vengono mantenuti dai genitori, ma resta l’assegno, per il quale si valutano le esigenze del figlio, le risorse economiche e il tenore di vita della famiglia prima della separazione, i tempi di permanenza presso ciascun genitore. Il giudice può stabilire in favore dei figli maggiorenni non indipendenti dal punto di vista economico un assegno periodico consegnato direttamente al ragazzo e può disporre l’ascolto del minore che abbia compiuto 12 anni o anche di età inferiore, se capace di discernimento. La violazione degli obblighi economici fa scattare la reclusione fino a un anno e una multa da 103 a 1.032 euro: in alcuni casi le pene possono essere applicate congiuntamente.
I relatori del provvedimento, la senatrice Emanuela Baio Dossi della Margherita per la Commissione speciale infanzia e il senatore Furio Gubetti di Forza Italia per la commissione Giustizia, sono convinti della bontà del provvedimento e della necessità di approvarlo. In questa intervista il punto di vista della senatrice Baio Dossi.


Senatrice Baio Dossi, la riforma dell’affido è stata approvata dalla Camera il 7 luglio, ora siamo a fine legislatura, c’è la volontà di approvarla?
C’è una volontà trasversale di approvare il provvedimento così com’è, visto che la mediazione c’è stata alla Camera. Ci sono delle imperfezioni, ma non c’è tempo per modificarla. Anche i colleghi che esprimono perplessità capiscono che il testo deve passare così: siamo in forte ritardo rispetto agli altri Paesi europei e occorre una scelta politica chiara e inequivocabile sulla bigenitorialità. Come donna la ritengo una legge dalla parte delle donne, che mette l’altro genitore nelle condizioni di assumersi responsabilità, diritti e doveri.


Ha un’idea sui tempi di approvazione?
Un sano realismo dice intorno a Natale.


Da più parti arriva un’accusa alla legge di produrre ulteriore conflittualità fra i genitori. È vero?
La legge non vuole risolvere la conflittualità fra i genitori, vuole dare delle regole da applicare. Non ci si mette dalla parte degli adulti, che possono continuare a scannarsi, ma ci si pone dalla parte dei diritti dei bambini. L’approvazione della legge determinerà già un cambiamento culturale: i genitori saranno obbligati a trovare un accordo. Un segno di civiltà nei confronti dei due milioni di bambini coinvolti.


La legge può aiutare a cambiare la cultura dell’affido nei tribunali?
La cultura dell’affido deve cambiare nei tribunali, la regola deve diventare l’affido condiviso, l’eccezione quello al singolo genitore. In Italia solo un tribunale, quello di Alba, ha scelto l’affido condiviso: mi rifiuto di pensare che lì tutti siano coppie tranquille, mentre negli altri tribunali si presentino genitori pazzi o conflittuali. La nuova legge cambia radicalmente la prassi giuridica, c’è smarrimento fra i giudici e gli avvocati, ma Alba e l’Europa danno l’esempio positivo di ciò che si potrebbe fare. Il testo è simile a quello adottato in altri Paesi europei, se lì funziona, perché da noi dovrebbe fallire? Nessuno vieta, poi, fra un anno o due, di accogliere modifiche sulla base dell’esperienza fatta.


Come si risolve il nodo economico dell’affido?
Cambierà profondamente la prassi dell’assegno di mantenimento che sarà concesso solo quando necessario, altrimenti le spese saranno divise fra i genitori. All’inizio, forse, servirà un arbitro, un giudice monocratico per le situazioni di emergenza. Darei, comunque, due anni di tempo per vedere come operano i tribunali e analizzare le esperienze fatte.


Il provvedimento prevede che coppie già separate o con matrimoni annullati possano chiedere l’applicazione dell’affido condiviso. Vi aspettate un ingorgo nei tribunali?
Si parte dai nuovi casi di affido, se poi si crea un intasamento nei tribunali per le richieste di chi è già separato il problema sarà affrontato in seguito, magari nella Finanziaria per il 2007.

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